quello era
il suo ultimo ricordo
quello era esattamente il posto
dove si trovava
quando si era lasciato andare
scivolando dalla riva
si era allontanato troppo
dall’entusiasmo della spiaggia
aveva lasciato tutto
era venuto qui a pensare
alla scoperta delle miniere
si era partiti
senza una vera meta
niente serve a niente
si crepa di solitudine
non si calpesta più l’erba
non si vive più all’aria aperta
ci si sente sepolti
prima del tempo nella terra
c’è stato all’inizio
che non si ricorda
una lezione importante
di dove si era un istante prima
dove si sono posate le mani
gli specialisti delle anestesie
nella vita di ogni giorno
camminano
senza mai fermarsi
di notte sono impermeabili
che crescano capelli e barba
delle unghie mai tagliarsi
si registrano le immagini
che non resistono
dopo poco spariscono
tra le vigne si cammina
si prendono i frutti maturi
architetture quasi perfette
opere belle da guardare
quello che fino a ieri si ignorava
oggi si riesce anche a sentire
tra le cose da mangiare
stare come si stava prima
chiama a raccolta
l’ uomo nel maremoto
si sente
da distante il suono
quello di un corno
dopo la raccolta delle ossa di rana
il popolo delle creature
come ogni sera
si rifugia sui pendii
si prepara all’attacco dei nemici
© lyric by Marino Pancheri, 2015. Tutti i diritti riservati.