quando arriva il fuoco
non c’e niente da fare
se non andare in fretta
e sperare che arrivi presto
qualcuno che lo ferma
ti parlo volentieri
fa un effetto strano
ti parlo senza vederti
non so se mi stai ascoltando
negli anni distante
porto sempre con me
quello che mi hai chiesto
la leggera affabulazione
sta ricapitolando
per quanto lontano
possa posare gli occhi
vedo quello che si può vedere
di argento calmo
dal riflesso di vetro
di una lente spessa
le ossa del petto
che si muovono
ci vorrebbe proprio
qualcuno
che ascolta e parla
a tutte le inquietudini
che sono volatili più delle rondini
intorno l’odore
della città reclusa
di ogni rumore
sconosciuto
che ha paura
la vita persa per niente
lasciata la sera
appoggiata alla finestra
appaiono disegni volanti
sotto forma di nuvole
che per un momento ci sono
poi se ne vanno
le anatre con la testa
che scompare sotto
un’acqua verde e marrone
varietà orizzontale
di alberi segati
una infinità
di attese disperate
© lyric by Marino Pancheri, 2015. Tutti i diritti riservati.